
Descrizione:
Nell’uso comune si usa il termine susina per la qualità tonda e morbida, mentre con il nome prugna si intende quella blu-violacea dalla forma allungata, da cui deriva anche il colore “prugna”. Occorre quindi fare subito la giusta distinzione tra susine e prugne, alfine di chiarire ogni dubbio: con susina si indica il frutto fresco, mentre con prugna il frutto essiccato. Sostanzialmente, il contenuto non cambia. Il pruno, Prunus domestica, appartenente alla famiglia delle Rosacee, è originario della zona del Caucaso e cominciò ad essere coltivato in Siria, principalmente a Damasco; i Romani, verso il 150 a.C., lo introdussero nell’area del Mediterraneo ma furono i Cavalieri della Prima Crociata a portarlo in tutta l’Europa intorno al 1200 d.C., dapprima in Francia, poi in Germania e così via. L’origine della parola prugna è alquanto incerta: probabilmente, deriva dalla radice indoeuropea prus, bruciare, da cui deriva anche il greco pyrsòs, rosso, colore del fuoco ardente. La prugna sarebbe stata chiamata così, quindi, per il suo colore scuro, simile a qualcosa di bruciato, oppure per l’antica abitudine di usare il legno di pruno per il fuoco. Anche per il termine susina si hanno dei dubbi: potrebbe derivare dal latino sucinus, che significa resinoso, con riferimento, forse, alla sostanza cerosa presente sulla superficie del frutto, chiamata, ironia della sorte, pruina. Più semplicemente, per alcuni il nome susina deriverebbe dalla città di Susa, in Persia, dove è probabile che venisse coltivata nell’antichità.
Origine:
Italia
Nell’uso comune si usa il termine susina per la qualità tonda e morbida, mentre con il nome prugna si intende quella blu-violacea dalla forma allungata, da cui deriva anche il colore “prugna”. Occorre quindi fare subito la giusta distinzione tra susine e prugne, alfine di chiarire ogni dubbio: con susina si indica il frutto fresco, mentre con prugna il frutto essiccato. Sostanzialmente, il contenuto non cambia. Il pruno, Prunus domestica, appartenente alla famiglia delle Rosacee, è originario della zona del Caucaso e cominciò ad essere coltivato in Siria, principalmente a Damasco; i Romani, verso il 150 a.C., lo introdussero nell’area del Mediterraneo ma furono i Cavalieri della Prima Crociata a portarlo in tutta l’Europa intorno al 1200 d.C., dapprima in Francia, poi in Germania e così via. L’origine della parola prugna è alquanto incerta: probabilmente, deriva dalla radice indoeuropea prus, bruciare, da cui deriva anche il greco pyrsòs, rosso, colore del fuoco ardente. La prugna sarebbe stata chiamata così, quindi, per il suo colore scuro, simile a qualcosa di bruciato, oppure per l’antica abitudine di usare il legno di pruno per il fuoco. Anche per il termine susina si hanno dei dubbi: potrebbe derivare dal latino sucinus, che significa resinoso, con riferimento, forse, alla sostanza cerosa presente sulla superficie del frutto, chiamata, ironia della sorte, pruina. Più semplicemente, per alcuni il nome susina deriverebbe dalla città di Susa, in Persia, dove è probabile che venisse coltivata nell’antichità.
Origine:
Italia